domenica 22 marzo 2015

Fino a che età bisogna curare il bambino interiore?

Assistiamo quotidianamente a notizie di crimini efferati commessi da persone insospettabili. Chi pugnala ripetutamente il coniuge, lo fa a pezzi e magari lo congela nel freezer in cantina, per poi essere descritto dai vicini di casa, dai colleghi di lavoro e dai parenti come una brava persona, riservata e “tranquilla”. Di qui parte la strumentalizzazione televisiva “del caso”, con tanto di analisi snocciolate da psicologi e criminologi di calibro internazionale.

La psicologia è un’arte sopraffina, scruta, analizza e focalizza i meandri più nascosti della mente e dell’animo umano, fino a giungere al bambino interiore. La bruttura delle azioni commesse dal soggetto in questione sono dunque da imputare alle ferite che ha ricevuto quando era bambino, che sono state represse e non guarite. Sono il prodotto della sua estrazione sociale, dell’educazione dei suoi genitori e via dicendo. Questa “perizia” sulla psiche è la fantastica e inconfutabile tesi che porta molto, troppo spesso, un giudice a non decretare la pena severa che molti si aspetterebbero, perché convinto dalle attenuanti che tali perizie evidenziano, per giustificare almeno in parte il comportamento dell’imputato. Questo è solo un semplice esempio su quanto la psicologia assurga al diritto di definire un’azione orribile, solo il frutto di una scelta senza la consapevolezza di intendere o volere.

Non sono una psicologa né un avvocato, perciò non mi addentrerò oltre in questioni che ignoro. Quello che invece non ignoro è il terreno biblico nel quale mi addentrerò volentieri, dato che contiene spiegazioni e rivelazioni di una chiarezza e semplicità disarmanti (specie per una “senza lettera” come me).

Il male viene dal maligno e il cuore dell’uomo è insanabilmente malvagio, come è scritto in Geremia 17:9 e il versetto 10 aggiunge «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni»; Proverbi 4:23 dice «Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita», e in Proverbi 11:17 «L'uomo buono fa del bene a se stesso, ma il crudele tortura la sua propria carne».

Non ci sono attenuanti di carattere sociale o familiare che portano l’uomo ad essere totalmente o parzialmente giustificato da qualsivoglia azione egli commetta. In Galati 6:7 è scritto «Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà». Dio ha il potere e la volontà di svezzare quel bambino e smettere di cullarlo!

La psicologia tira fuori dall’essere umano tutto quello che c’è da evidenziare; poi, quando la persona si trova a fare i conti con la sua debolezza, non può che accettarla e convivere con i sensi di colpa che ne conseguono o rifiutarla. imbottendosi di psicofarmaci per attenuare il dolore dell’anima fino all’oblio.

La sapienza di Dio ha il vantaggio di avere una soluzione definitiva per “rieducare il bambino interiore” e farlo finalmente crescere e diventare maturo, forte, consapevole e integro, come è scritto in 1 Corinzi 2:6-7 «Tuttavia, a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria».

 Isaia 1:18 «Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE;«anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana». Ci dice come fare la nostra parte e poi Dio farà la sua, che non è una cura palliativa, ma un intervento risolutivo: «Darò loro un cuore per conoscere me che sono il SIGNORE; saranno mio popolo e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore», Geremia 24:7. E in Ezechiele 36:26 «Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne», insomma un vero e proprio trapianto!

La soluzione dunque è non cullare più quel bambino, ma adottare un cuore nuovo che fa di noi uomini e donne nuovi, assolti per mezzo del dono di Dio per raggiungere la perfetta statura di Cristo, che non ha in sé l’infantilismo e/o questioni irrisolte. Efesini 4:13-15 «Fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo». L’apostolo Paolo insegna alla chiesa a crescere «Fratelli, non siate bambini quanto al ragionare; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto al ragionare, siate uomini compiuti» (1 Corinzi 14:20) e in 1 Corinzi 13:11 è scritto «Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino».

Come si può condurre l’individuo verso questo altissimo obiettivo?

Esponendo a ciascuno il messaggio del vangelo, che è salvezza, guarigione e liberazione. Marco 16:15-18 Contiene il preoperatorio di tutti coloro che vogliono sradicare la vecchia natura e avere una nuova chanche di vita: «E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno».

In Luca 10:19 Gesù affida il potere di liberare le persone da ciò che li opprime e il potere altresì di ministrare loro la conseguente guarigione emozionale oltre che fisica, ai suoi discepoli, semplici pescatori, pressoché illetterati. Questo potere, questa abilitazione a “esercitare” ancora oggi (in tutti coloro che credono nel nome di Gesù), la guarigione interiore e la liberazione, è la nostra eredità, che prescinde dalla conoscenza e/o l’applicazione della materia “psicologia”.

E’ il potere contenuto nel nome di Gesù che fa miracoli, la nostra cultura non potrebbe di certo migliorare questa verità fondamentale! E se un credente avesse entrambe, ovvero conoscenza psicologica e applicazione teologica? Sarebbe fantastico. Il condizionale è d’obbligo, perché questo binomio, per funzionare, deve essere applicato da ministri maturi, sobri, che non anteporrebbero mai la conoscenza umana alla guida e l’ispirazione dello Spirito Santo, che spesso ci sorprendono e ci sovrastano con maestria eccellente. Isaia 11:2 elenca la perfezione degli attributi dello Spirito Santo «Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui:Spirito di saggezza e d'intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE».

L’apostolo Paolo era un uomo di grande cultura, ma di fronte «all’eccellenza della conoscenza di Gesù Cristo», definì spazzatura tutto il suo bagaglio di studi umani. (Filippesi 3:8-10)) Lo scopo è conoscere e far conoscere la potenza di Dio, che non consiste in parole, ma in opere.

In tutta umiltà, negli ultimi anni ho avuto il privilegio di accompagnare molte persone lungo il percorso della guarigione emozionale, che arriva fino alla croce per ricevere il “proprio trapianto di cuore”; l’ho fatto confidando unicamente nella guida dello Spirito Santo… “Senza lettera”, ma sicuramente non senza efficacia.

Benedizioni, saluti e prosperità 
Past. Francesca Miolli Corsini

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