Che cos’è il beach golf?
Saverio Corsini, Mauro De Marco (Fondatore beach golf), Mimmo Di Rella |
C’è una differenza tecnica tra il golf tradizionale e il beach golf?
No, nessuna differenza, infatti si usano bastoni veri, il movimento del golf che si chiama swing è lo stesso. Quello che noi insegniamo è una metodologia nuova che fa accelerare il processo di apprendimento, l’unica differenza è che usiamo delle palline in poliuretano espanso e sono molto più leggere e fanno sessanta metri di volo se colpite bene ma sono assolutamente innocue. E questo ci consente anche di giocare in spazi dove sono presenti molte persone e quindi le spiagge, i parchi e anche le piazze delle città.
E’ una disciplina riconosciuta dal C.O.N.I.?
Sì, perché la B.G.S.A. (Beach Golf Sport Association) è una federazione internazionale e in Italia è legata al C.O.N.I.(tramite l’Auxenne). Il beach golf è stato insignito tra i tredici sport che forse faranno parte dei giochi del mediterraneo dei beach game del 2015 e in questi giorni a Tarragona stanno decidendo i dieci che saranno poi quelli effettivi. Già essere lì vuol dire una grande attestazione perché è il C.O.N.I. e il C.I.O che hanno scelto i giochi e la cosa ci fa molto piacere.
Quando è nato il beach golf e quale futuro vedi per questo sport?
Il beach golf è nato in Italia nel 1999. Siamo speranzosi e certi che questo sport avrà successo principalmente per due motivi: è il primo sport al mondo dove il pubblico è all’interno del campo da gioco e per questa ragione è diventato oggetto di studio di ventisette università internazionali che si occupano di marketing e di comunicazione; e in secondo luogo è l’unico beach sport a non essere nato in Italia. Di solito tutti gli sport come beach volley, beach soccer, beach tennis nascono dall’altra parte dell’oceano.
Qual è stata la risposta della gente a questo nuovo tipo di golf?
Le persone che non avevano mai giocato a golf sono state da subito incuriosite. Paradossalmente all’inizio i problemi li abbiamo avuti con i puristi del gioco, in quanto i giocatori italiani ci snobbavano e non volevano venire neanche a partecipare. Quindi abbiamo fatto venire campioni mondiali di golf a giocare a beach golf. E in quel momento gli italiani, vedendo venire a giocare campioni a livello internazionale, sono venuti anche loro.
Quali sono i mezzi che state utilizzando per diffondere il beach golf in Italia con una estate ormai vicina?
In questi anni abbiamo sofferto per mancanza di nuove leve ovvero di istruttori. Avevamo troppe richieste di poter svolgere la nostra attività in strutture alberghiere, villaggi turistici, stabilimenti balneari che istruttori. Perciò da qualche anno, abbiamo iniziato ad attivarci nelle facoltà di Scienze Motorie, dove in una settimana di corso full immersion di otto ore al giorno con un esame finale, riusciamo a trasformare dei ragazzi che fino a quel momento non conoscevano il golf, in amanti di questo gioco e diamo loro un brevetto di I livello come istruttori. A questo punto vengono inseriti nelle nostre attività ed insegniamo anche ad essere manager di se stessi, a costruirsi il proprio futuro e a crearsi un lavoro dignitoso.
Credi che un giorno si potrà parlare di campionati di beach golf agonistici?
Noi già facciamo dei campionati, ovvero negli ultimi anni facendo dei tour in Italia. Quest’anno faremo un campionato europeo, abbiamo invitato 30 stati continentali a partecipare, e si svolgerà dal 7 al 14 settembre a Pescara.
Qual è la reazione riscontrata nelle facoltà di Scienze Motorie? Credi che questi istruttori possano aumentare e divulgare il verbo del beach golf?
Assolutamente sì, il problema fondamentale non sono mai i ragazzi ma sono le istituzioni. Abbiamo sempre avuto difficoltà a far partire dei progetti in quanto sono gli stessi coordinatori che non capendo il progetto, presi da altre situazioni, si lasciano sfuggire l’occasione. Dovunque siamo andati invece ci hanno chiesto di tornare e abbiamo piantato la nostra bandierina. Bari per noi era un sogno voluto da un paio di anni, questo anno soltanto siamo riusciti a far capire il valore di questo progetto e in questo momento abbiamo già quarantasei ragazzi che stanno facendo il corso e che speriamo diventino tutti istruttori. Quindi il nostro vero scopo oggi è riuscire ad entrare nelle varie università, per formare persone capaci e far conoscere questo sport il più possibile.
Corso 1°livello per gli istruttori della BGSA della facoltà di Scienze Motorie di Bari |
Di tappe ne abbiamo molte, ad esempio a breve avremo competizioni di selezioni a Pescara, Riccione, Rimini, Cattolica, e altre sulla costa dell’Adriatico. Dalla parte del Tirreno abbiamo invece Gaeta, Latina fino a Napoli. Inoltre stiamo ci stiamo per il campionato europeo a Settembre. Altre cose interessanti di cui ci stiamo occupando sono l’apertura di beach range sulle spiagge , che sono dei campi per fare pratica, dove vengono inseriti i nostri istruttori, tengono le loro lezioni e creano delle mini competizioni. I primi beach range sono stati realizzati a Riccione e a Rimini e quest’anno , in uno stabilimento, ci hanno anche offerto la possibilità di realizzarlo e che sarà operativo dal 24 Maggio fino alla fine di Settembre e lì ci saranno mille operazioni dove abbiamo molti sponsor che hanno già finanziato la cosa.
Un sentito ringraziamento a Mauro De Marco
Intervista di Saverio Corsini in data 07/05/2014