Illustrazione di Alessia Tricarico |
Il filosofo
greco Seneca una volta disse: “Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice”.
E Gesù, il figlio di Dio, si può dire che confermò le sue parole: “Vi ho detto
queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.”,
Giovanni 15:11.
(Per capire
il nesso di queste due frasi, bisogna partire da lontano. Quindi prendiamoci 5
minuti di curiosità).
“Sono stressato”, “Ho bisogno di relax”, “Ho
bisogno di una vacanza alla Maldive” sono tra le tre frasi che pronunciamo più
spesso. La vita è frenetica, a volte ci portiamo perfino il lavoro a casa o siamo
costretti a studiare anche nel week-end, per non parlare del motto “la casa non
si pulisce da sola”, che forse non è un detto ufficiale, ma dovrebbe esserlo.
Allora ecco cosa noi esseri
umani abbiamo creato per svagarci: l’intrattenimento.
L’intrattenimento è tutto ciò con cui si riempie il tempo libero. Quindi
cinema, discoteche, terme, feste, spettacoli e così via. Ci vogliamo solo
divertire. In tutto ciò sicuramente non c’è niente di male. Peccato che sia
solo un palliativo.
Quello che vogliamo, quando
andiamo a ballare, a cantare al karaoke, quando gridiamo “Oggi voglio fare
pazzie!” sono emozioni forti, intense. Ciò che stiamo cercando è l’euforia.
Euforia. L’etimologia non è male: εὐφορία, dal
greco, “portare abbondanza”. Una sensazione di ottimismo, positività. Quello
che proviamo andando ad un concerto, quello che vogliamo provare per
stare bene, anche solo per una serata, una sola. Infatti è questo il problema
dell’euforia, la durata. Esiste una fondamentale differenza tra le emozioni e i
sentimenti. Le prime, le emozioni, sono molto intense, ma di breve durata; i
sentimenti sono meno irruenti, ma di lunga durata. Ovviamente, l’euforia è
un’emozione. Che tra l’altro, forse nasconde qualcosa di più… Perché, se ci
pensiamo bene, a volte vedere un film o impiegare il tempo in qualsiasi
attività ci passa per la testa è solo
una scusa per fuggire da qualcosa che non ci piace. O da una vita che non ha
preso la piega che ci aspettavamo.
Allora, come si può fare per essere sempre felici? O forse la domande è
un’altra: si può essere sempre felici? Il problema è questo: noi
cerchiamo l’euforia fuori, nelle cose, nelle persone, nelle situazioni. Forse
non solo stiamo cercando nei posti sbagliati, ma anche la cosa sbagliata;
infatti perché cercare un’emozione di breve durata, quando potremmo avere
qualcosa, come la gioia, che dura di più? Fin
quando dipenderemo dagli altri, da quello che ci succede intorno, non saremo
mai padroni della nostra felicità.
Ma allora, come si fa? Innanzitutto, è bene capire cos’è la gioia.
Gioia e “felicità” sono sinonimi e hanno lo stesso significato di euforia, cioè
“abbondanza, prosperità”. E la differenza è che nasce da dentro, quindi non
abbiamo bisogno di cercarla fuori. Se abbiamo la gioia dentro è perché
Qualcuno ce l’ha messa nel cuore.
E qui ci ricolleghiamo alle due frasi con cui abbiamo cominciato questo
articolo. Per avere una gioia completa e a tempo indeterminato, serve SOLO
accettare di credere in Gesù e viverLo ogni giorno. Lui può darci tutto quello
di cui abbiamo bisogno e non parlo di “cose materiali” (non solo di quelle), ma
di qualcosa che duri più di un momento,
che duri più di un paio d’ore. Un cambiamento dentro, così potente, così
esplosivo, che non riesce ad essere contenuto solo all’interno del nostro
cuore. Questo non significa che non avremo problemi nella vita, ma
significa che ne avremo le soluzioni.
Seneca scriveva che se si sa la verità non si può non essere felici e
in Giovanni 8:32 è altrettanto scritto: “Saprai la verità e la verità ti renderà libero”. E la verità
chi è? Cos’è? E’ Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita.” (Giovanni 14:6).
L’euforia, in valigia, non entra:
potremo anche scappare in Brazil o nel Burundi, ma se non abbiamo la gioia, che
è fatta a misura del cuore che indossiamo, non saremo mai felici e Un Solo Nome
è in grado di fornircela.
E’ un
ragionamento più che logico, no?
Ora, per chi cerca l’euforia della sfida, questa è la vera sfida: pensare che basti credere in Gesù per vivere la vita in modo abbondante, gioioso, senza pesi sul cuore. Così, quando andremo al cinema, sarà solo perché il film è interpretato dal nostro attore preferito e non perché non siamo soddisfatti della nostra vita, che non è come “nei film”…
Perché accontentarsi di un momento di euforia,
quando puoi vivere l’eternità della felicità?Ora, per chi cerca l’euforia della sfida, questa è la vera sfida: pensare che basti credere in Gesù per vivere la vita in modo abbondante, gioioso, senza pesi sul cuore. Così, quando andremo al cinema, sarà solo perché il film è interpretato dal nostro attore preferito e non perché non siamo soddisfatti della nostra vita, che non è come “nei film”…
Scritto da Valeria Quarto
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