Illustrazione di Alessia Tricarico |
Abbiamo trovato il nostro personale studio (la stanza mia e
di Roy esclusa), quando abbiamo fatto il giro del Castello.
E’ insonorizzato, privo di finestre e ci sono solo enormi
sacchi di farina, di zucchero e di sale, e una volta che entra un Inserviente
per prenderne uno, sta a posto per tutta la settimana, perciò abbiamo il nostro
ritrovo sicuro e al riparo da occhi indiscreti.
Una volta aggiornato Roy sulla breve conversazione con il
Re, Emma non resiste più ed esplode senza trattenere neppure un tono di voce basso:
«Chiacchiere e solo chiacchiere! Quando si passa
all’azione?! Credevo che oggi avresti fatto qualcosa per farti notare!»
«Infatti mi ha notato», dico pacatamente.
«Se Lui non si fosse avvicinato, tu cosa avresti fatto? Ma non
avevi detto di avere un piano?»
«Mai detto di avene uno», rispondo.
A Roy sfugge una risata.
«Che cosa ti ridi, Shields?!» gli abbaia Fox.
«Emma, stai calma, fai un respiro profondo!»
«Shields sto per sbatterti un sacco di farina in faccia,
magari vedremmo finalmente un po’ d’azione!»
«Basta, adesso - dico con fermezza. - Cosa volevi che
facessi, Fox? Anzi, è andata benissimo che ci abbia notati lui! Non capisci?
Così è molto meglio. Lui è venuto da noi. Non siamo noi che l’abbiamo cercato.
Rende tutto più naturale e più…»
«Insospettabile», conclude Roy. «Ecco perché ti dicevo di
stare calma! E’solo il quarto giorno che siamo qui, e voi vi siete già fatti
conoscere dal Re».
Emma deve sbollire la rabbia. «Che farai, adesso, Esca?»
Mi guardo il timbro sul polso.
Anche questa volta scelgo di non risponderle.
Di tutti i 10 commilitoni previsti a Corte, solo noi tre e
Colton siamo riusciti ad essere ammessi.
Io e lui siamo nel giardino del Palazzo, oggi è il suo primo
giorno.
«Ho saputo che gli altri non avevano la credenziale
necessaria per essere assunti - Mi racconta. - Ora sono tutti a Gelso, e non
sanno che fare».
«Suggerisci loro di provare ad entrare nei Gentili, fai dire
che erano soldati già nei Bianchi, a Clorophilia. L’importante è che non stiano
senza far niente e si rendano utili».
«Lo farò domani. Sono arrivato da un paio d’ore e già mi
hanno messo al lavoro!»
«Tu t’intendi di piante, devo dedurre».
Ha in mano una rosa rossa, fresca ancora, appena sbocciata,
che però si è staccata dal cespuglio.
Nessuno l’ha strappata o l’ha colta, non è stata colpa del
vento.
E’ semplicemente caduta.
«Mia madre ama le piante. C’è chi preferisce gli animali», scherza
lui, facendo un buco nel terriccio e mettendoci quella rosa.
«Ormai non è persa?» dico, facendo cenno col capo al fiore.
«No, che dici! E’ che era troppo pesante per quel cespuglio,
sporgeva troppo. Ma se viene ripiantata per bene, anche questa diventerà un
bellissimo cespuglio».
Questo Giardino è fiabesco.
A Kroatoan, la Fortezza ha un recinto con tanti salici e
cipressi, invece qui ci sono migliaia di fiori e alberi da frutto.
Ho il primo incarico alle ore 12:00, oggi. Devo lavare i
vetri dell’intero Ingresso.
Bene.
Ad Emma manca combattere.
L’adrenalina della lotta, il sentimento che ti fa pensare “E
se fosse il mio ultimo giorno su questa Terra”?
Il sangue, le urla.
A me manca muovermi. Non ho nostalgia, non riesco a
provarla.
Però combattere, salvare vite e anche toglierle, agire,
fare, respirare sono le uniche cose che mi ricordano di essere vivo.
C’è chi dice che provare emozioni, dolore, felicità, rabbia
faccia sentire vivi.
Io non posso sentirmi vivo, io posso solo vederlo. Da quello
che faccio.
C’è persino un piccolo labirinto, nella parte più nascosta
del Giardino. Non è molto curata questa zona, ma le siepi del labirinto sono
impeccabili.
Ci penserà Colton a sistemare tutto.
Non ho niente da fare, perciò giocherò all’esploratore.
Il terreno è di fanghiglia.
Mi sembra di essere ritornato in Trincea.
La Trincea è la zona tra Gelso e Kroatoan dove si combatte.
Non c’è niente nella Trincea. Solo massi, fango, ghiaia e
sabbia.
Oltre alle pareti cespugliose, non c’è nient’altro qui.
Ed è così che dovrebbe essere in un labirinto.
E invece no.
Ci sono delle orme.
Incuriosito, le seguo.
Sono fresche.
Avranno dalle 2 alle 3 ore.
Le seguo.
A volte seguiamo qualcuno o qualcosa senza sapere davvero a
cosa andremo incontro.
E soprattutto, se potremo tornare indietro.
Scritto da Valeria Quarto
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