«Non se ne parla! E’ fuori dal piano
originario!», la quasi gioia di Emma nel rivedermi comparire con Enock tra le
braccia, ancora svenuto per il colpo che gli ho dovuto dare, è durata davvero
poco, giusto il tempo di spiegarle la proposta di Corallo.
«Non era nei piani che il Re potesse essere
attaccato, che io lo salvassi, che il principe fosse rapito, che Roy
scomparisse e che dietro tutto questo ci fosse Corallo!», ribatto.
Il ragazzino l’ho posato sul tappeto
persiano che si estende per tutto il pavimento della camera in cui ci troviamo,
quella degli scacchi, al secondo piano.
Le uniche tinte sono il blu cobalto e il
bianco neve.
Sono accecato da questi colori, tuttavia
meno fastidiosi di quelli di Corallo.
Non capisco perché non lo sopporto, e
questo mi irrita.
Perchè ha stravolto i miei piani?
O perché… E’ come me?
«Poi questa storia di Roy non mi convince
affatto!», continua Emma, passeggiando avanti e dietro per l’enorme stanza.
«Insomma, hai girato tutto il castello, anche più di una volta, e non l’hai mai
beccato? Com’è possibile?».
Questo è vero. Anche a me è sembrato molto
strano.
Due sono le opzioni: la prima, che sia
uscito dal castello, in cerca di un modo per tornare visibile; la seconda, che
Corallo gli abbia mentito. E che gli abbia fatto del male.
Credo che Emma valuti solo l’ultima
opzione.
Lo capisco dalla sua espressione
preoccupata.
«Mi dispiace, ma è no. Io non mi fido di
Corallo. Vuole ingannarci. Me lo sento».
«Non puoi fare la tua scelta sul “sentire”
e sulle sensazioni, devi usare la logica, Emma. E la logica vuole che “il
nemico del mio nemico diventa mio amico”», ribatto.
«La logica vuole anche che non ci si debba
fidare di qualcuno che è stato cresciuto ed allevato come un figlio, senza che
gli fosse dovuto, e che abbia attentato alla vita di suo padre al quale
dovrebbe un’immensa gratitudine! E odia suo fratello, che, prima, lo idolatrava
e lo vedeva come un mito! Chi, Logan, chi vorrebbe così tanto uccidere le
persone che così tanto lo amano?»
Chi non sa cos’è l’amore, Emma.
Che non può sapere cos’è l’amore, perché
non lo può provare.
Allora, mi viene un flash, un’idea o, più
che altro, una rivelazione.
Non riuscirò mai a batterlo, proprio perché
io riesco a ragionare come lui. Quindi è proprio con “le emozioni” e tutte
queste… chiacchiere, insomma, che forse potrebbero dare una svolta alla
situazione.
Emma è un’umana normale, cioè in grado di
discernere il bene dal male sotto la spinta dei sentimenti che collegano gioia
al primo, dolore al secondo. Inoltre è una donna, e si sa, le ragazze sono più
“sensibili” (anche se su Emma avrei qualche obiezione).
«Allora cosa proponi?», le domando.
Ci pensa un attimo.
«Ci atteniamo al piano originale. Noi non
dipendiamo da nessuno e se ci aggreghiamo a Corallo, questo è quello che
inevitabilmente succederà, anche se lo negheremo, ma sarà così: Corallo ci dirà
cosa fare e saremo sotto le sue direttive. Non esiste una cosa del genere.
Inganneremo l’ingannatore. Gli faremo credere che accettiamo il suo piano, ma
non sarà così; anzi: faremo in modo che sia lui ad uccidere il Re. E noi ne
usciremo puliti, così nessuno sospetterà che abbiamo qualcosa a che fare con
l’omicidio. Quando il principe si sveglierà, tu gli dirai che l’hai colpito
apposta proprio perché sapevi quello che Corallo aveva in mente e volevi fargli
credere che eri dalla sua parte. Limitati a negare le accuse che ti ha fatto.
Il ragazzino ci crederà, dato che si risveglierà sano e salvo e libero –
altrimenti l’avresti ucciso o legato a qualche palo o che so io. Inganneremo
tutti, solo noi sapremo cosa fare veramente».
La sua determinazione e ordine
nell’esposizione mi… spaventano.
«Ho solo due domande», azzardo. «Come
convinciamo Corallo ad uccidere il Re, quando lui ha voluto me proprio per
questo?»
Sospira, quasi spazientita.
«Creeremo la circostanza che lo farà
ritrovare faccia a faccia con suo padre. Lo riporteremo alla forma
materialmente visibile, ma noi saremo invisibili. Lo faremo impazzire… E credo
che una volta che Re Cedric gli rivolgerà anche solo una parola, vacillerà.
Brama la sua vita da troppo tempo».
Ok.
«E… Se non è riuscito ad ucciderlo la prima
volta… come potrebbe riuscirci questa?»
«Nel modo più semplice del mondo, Logan.
Gli chiederemo come sono andate davvero le cose, quella volta. In fondo sappiamo
la versione raccontata da terzi, ma non da lui. Gli dirai che deve
raccontartelo per capire come ucciderlo».
Poi Emma ha continuato spiegandomi che
appena Enock si sveglia, gli racconteremo tutto (la falsa versione, si intende,
che poi è solo parzialmente falsa) e dovremo imprigionarlo “per finta”.
Il suo piano è accettabile.
Mi chiedo se questa genialità derivi da una
sua personale intelligenza o da una questione genetica a livello di specie e
genere.
E’ una donna.
Scritto da Valeria Quarto
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