lunedì 27 gennaio 2014

Dov'era Dio o dov'era l'uomo? - Giornata mondiale della Shoah

Davanti ad una realtà così cruda e orrenda le parole sembrano svuotarsi di contenuti ed ogni tentativo di spiegazione appare presuntuoso e pretestuoso. 
Molti si sono chiesti dov'era Dio ad Auschwitz, mentre altri si sono chiesti dov'era l'uomo mentre si commetteva tanta efferata malvagità. In fondo, le camere a gas non le ha costruite Dio ma persone assetate di gloria e di potere, così come sono stati uomini e non Dio a prendere la decisione di sterminare un'intera razza. 
Tuttavia, difficilmente si trovano risposte soddisfacenti agli orrori che ci ha consegnato questa pagina nera della storia. Le atrocità vissute nel Lager spinsero Primo Levi verso lo scetticismo religioso e affermare: “ C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio”. Queste parole pronunciate nel contesto di un campo di concentramento sembrano alquante legittime, ma in un contesto più ampio, è illogico affermare che l'esistenza di Dio si possa stabilire sulla base di particolari eventi e circostanze. 
Se il male, la sofferenza o la morte fossero la prova per dimostrare la non esistenza di Dio, allora il bene, la gioia e la vita avrebbero tutto il diritto di dimostrare esattamente l'opposto. Piuttosto di sondare l'insondabile rischiando di giudicare delle realtà più grandi di noi, forse bisognerebbe umilmente riconoscere le immancabili colpe di cui noi tutti esseri umani ci siamo macchiati non solo nei confronti di Dio, per avere violato la Sua Legge, offeso la Sua Persona e inquinato il Suo creato, ma anche nei confronti di nostri simili. Qualcuno ha già dimenticato gli orrori di guerra in Ruanda con oltre mezzo milione di persone trucidate? Temiamo di sì. Non si tratta di un lontano evento di guerra del 1915-18, ma di un genocidio della storia recente. Tutto questo induce a credere che nonostante gli uomini e i governi cambiano, il cuore dell'uomo resta fondamentalmente sempre lo stesso. Come credenti escludiamo categoricamente di puntare il dito contro i nostri simili o su Dio, preferiamo invece assumerci le nostre responsabilità confessando a Lui il nostro peccato, in modo da ricevere il Suo perdono e un cuore nuovo per diventare portatori di pace e di speranza in un mondo che ne ha disperatamente bisogno. Se la storia suddivisa in tante piccole particelle e frammenti di vita quotidiana non fa altro che ripetersi, il nostro grido e la nostra preghiera a Dio è che egli ci aiuti a cambiare la nostra vita in modo da poter cambiare in meglio la nostra storia.

E.N.  

1 commento:

Giovanni Brancaccio ha detto...

Pace pastore, domenica prossima, qui in Cascavel, presenterò uno studio su "Israele, il popolo di Dio"; una parte dello stesso verte proprio l'Olocausto... va comunque ricordato che Israele è stata sempre perseguitata, vituperata, odiata, ma Dio l'ha sempre rialzata... pensiamoci un attimo, sono 4 mila anni che questo popolo esiste, nonostante tutto e tutti; bene, nello stesso lasso di tempo, quanti altri popoli possono vantare la stessa longevità? Quanti imperi hanno retto all'incedere del tempo, nessuno! Solo Israele è e sarà sempre presente, semplicemente perché Dio è fedele... le promesse elargite ad Abraamo ne sono la prova tangibile... Dio sia lodato, a presto... Deus è fiel!