domenica 14 dicembre 2014

3. Il Fattore Umano


grafica di Alessia Tricarico
«Siediti»,  mi dice.

Anche i comandanti delle altre Legioni se ne sono andati.

Non sono curioso. Come potrei?

La mia mente è completamente… vuota.

Non ci sono domande, non ci sono richieste, né pretese. Qualcuno direbbe che sono semplice.

«E’ necessario parlare con te in modo particolare. Io e gli altri comandanti, abbiamo convenuto che debba essere tu l’Esca».

L’Esca.

 L’Esca non è il povero malcapitato vittima e capro espiatorio.

No. Per i soldati l’Esca è chi sembra innocuo e invece sferra il colpo mortale.

E’ l’assassino.

«Come è stato già accennato il margine di fallimento di questo progetto e del 2,5%. E questo 2,5% equivale al fattore umano. Vedi soldato Logan, anche i  militari come noi, a volte, possono cedere. Possono lasciarsi trasportare dai sentimenti. Si dice che Re Cedric sia saggio ed amabile. Si dice che ci sono Gentili che percepiscono uno stipendio poverissimo, ma che sono contenti, perché non lottano per il salario, ma per amore del Re. Non possiamo permettere che queste sue doti influenzino nessuno di voi. Tu sei tra i 10 che saranno a corte. Degli altri 9 non sono sicuro. Ma di te, sì.  E non parlo delle loro abilità, so quanto sono validi. Parlo del loro cuore».

«Comandante, lei sa che io non riesco a provare nulla».

Già, lo sa. Lo sa, perché ero entrato solo da una settimana nella Legione, che mi mandarono in missione.

E dovetti uccidere un Gentile che mi sbarrò la strada. Un colpo di fucile, dritto al petto. Era la sua stessa arma, che ero riuscito a rivoltare contro di lui.

La regola vuole, che dopo il primo uomo ucciso, si vada in infermeria per una visita dal Medico della Psiche.

Ma fu lui a rimanere scioccato, perchè non sapeva spiegarsi il motivo della mia tranquillità, dopo aver ucciso un uomo a sangue freddo, dopo solo 7 giorni dal mandato. Secondo lui, non avevo avuto neanche il tempo di ambientarmi in Caserma. Dunque chiamò Lock. E io gli dovetti spiegare come stavano le cose. E mentre il Medico continuava a sostenere che avevo un disturbo post-traumatico, il comandante mi ascoltò e mi credette.

Ed ora eccoci qua.

«Tu sei l’unico in grado di cancellare quel 2,5% di margine d’errore e rendere il piano perfetto. Diventa suo amico. Stravederà per il povero orfano venuto da lontano in cerca di un po’ di fortuna. Conquistalo. E poi, uccidilo. Conquista il Regno. Servi la patria. Sarai un eroe».

Non che mi interessi.

A volte penso se al mondo esista qualcosa capace di farmi provare una qualsiasi emozione.
Neppure uccidere un uomo, mi ha fatto… “sentire”.

Io sono il fattore in-umano che serve.

«Sissignore, comandante. Farò come mi ha comandato», affermo, irrigidendo il corpo e guardando nel vuoto.

«Bene, soldato Logan, bene. Gli altri 9 saranno avvisati che tu sarai l’Esca. Se ci ripenserai, decideranno tra di loro chi ti sostituirà. Della nostra Legione siete tu, Emma Fox e Roy Shields. Sei sono della II Legione e solo uno è della I».

Roy è con me. Bene. Un volto amico. Con Fox ho avuto poco a che fare. So che è una tiratrice scelta come me, ma nulla di più.

Gli altri dovrò conoscerli in questi tre mesi.

«Fatevi valere».

Apro la porta.

«Ah, e, Logan mi raccomando», i suoi occhi verdi piantanti nei miei blu.

«Rimanete vivi».


di Valeria Quarto
Editing Bianca Cataldi


1 commento:

Unknown ha detto...

Bellissimo quel "Rimanete vivi" finale!