domenica 20 aprile 2014

The Only Hope: Jesus - Buona Pasqua 2014

Pasqua è il grande evento che sta nel cuore della fede cristiana, e se c'è una parola che ne racchiude il senso e il significato, questa parola è "speranza". La speranza è stato cablata nella psiche umana. La speranza non è un pio desiderio, ma l'opposto della disperazione e del cinismo. E' la consapevolezza istintiva che il bene può vincere il male. E ' possibile superare la tragedia della perdita e della morte, lottare contro ogni contraria probabilità, superare le avversità, per conseguire atti eroici. La speranza dà una forza inaspettata in tempi tristi e apparentemente senza via d'uscita, quando sperimentiamo una perdita e lo scivolare via della sicurezza e della salute, ed infine, delle nostre vite. Un autore sconosciuto ha scritto una volta: "la speranza vede l'invisibile, sente l'intangibile e realizza l'impossibile", vale a dire che la speranza scaturisce nel cuore fragile dell'uomo. Abbiamo visto in questi ultimi tempi come la speranza ricostruisce le vite spezzate e le città distrutte. Pensiamo alle storie sorprendenti e commoventi che hanno visto la speranza guidare la gente in vari paesi del mondo ad attraversare i momenti più tristi, successivi a catastrofi e tragedie. Da tempo immemore la speranza è stato compresa ed espressa in molte forme. Molto prima dell'avvento del Cristianesimo, molte civiltà hanno avuto storie o immagini per esprimere il concetto di speranza. Già nel V secolo A.C., la mitica fenice è stata presentata come un simbolo di rinascita, immortalità e rinnovamento. Si trova in molte culture – la storia di un uccello che perì in un incendio,che lo ridusse in cenere, dal quale una nuova, giovane fenice rinacque, per vivere di nuovo. Questa storia appartiene all'antica cultura Greca, Persiana ed Egiziana ed esistono sue variazioni in Cinese, Giapponese, lingua Coreana e anche Russa. Per 2000 anni i cristiani hanno aperto il loro cuore ad un diverso tipo di speranza costruita sulla reale e tangibile vita e morte e risurrezione della persona di Gesù Cristo. Si tratta di una speranza sicura che affronta i desideri del cuore umano nel loro senso più pieno e nello scopo più nobile, per rispondere alle domande apparentemente schiaccianti su chi siamo, perché esistiamo e quali sono le nostre origini e il nostro destino futuro. Il mondo di oggi, forse più che in qualsiasi altro momento, è sopraffatto dall'ansia. Temiamo una distruzione nucleare; sperimentiamo guerre, malattie e carestie, così come la realtà di una insicurezza economica e il crollo di valori solidi. Nella nostra nazione questa ansia la viviamo ogni volta che andiamo su internet, quando ci sintonizziamo sulla radio o la televisione, oppure aprendo i nostri giornali e, per tanti, nella reale crudezza della vita quotidiana. Non è sorprendente che questo senso di disperazione è pervasivo, soprattutto tra i giovani. Il mondo secolarizzato non offre risposte. Nemmeno la scienza. Con tutte le crescenti conoscenze che la scienza ci dà circa le origini e lo sviluppo della vita, non può rispondere alla nostra profonda e personale ricerca del senso della vita, o soddisfare il desiderio di amare e di essere amati, che è l'essenza stessa della nostra umanità. Un grande vescovo del IV secolo ha dichiarato: "I nostri cuori sono stati fatti per Te, Oh Signore, e sono sempre inquieti finché non riposano in Te". Sembra che ci sia questa profonda voragine all'interno di ogni cuore umano. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, facendosi uomo, ci ha rivelato la generosità e l'altruismo di Dio, e con l'esempio della sua vita ci ha insegnato come anche noi possiamo seguire le sue orme. L'amorevole Dio, rivelato a noi per mezzo di Gesù, non è un Dio che determina il nostro destino o il nostro valore semplicemente contando le nostre buone azioni come la misura di una ricompensa nella vita eterna. Invece, Dio ci ama incondizionatamente e ci invita in cambio ad amare Dio e il prossimo. La croce su cui Gesù ha dato la sua vita parla molto più eloquentemente di qualsiasi parola su questo amore incondizionato. Possano queste celebrazioni pasquali ricordare la risurrezione di Gesù dalla morte alla vita. Vincendo la morte, Gesù ci mostra che l'estinzione non è il nostro destino evolutivo, perché attraverso di Lui la morte non è la fine della strada: è un altro passo nel cammino della perfezione alla vita eterna nell'amore e nella presenza di Dio - obiettivo previsto dal nostro creatore per l'umanità. Attraverso la sua risurrezione, Gesù ci mostra che l'amore è più forte della morte. Non abbiamo più bisogno di essere tenuti prigionieri nelle nostre circostanze tenebrose della malattia, della futilità, delle negative dipendenze e delle altre forze che schiacciano i nostri spiriti. Gesù ha aperto le porte in questi luoghi bui per darci guarigione e pace dal nostro Dio amorevole. Dio non sopraffà, non ti storce le braccia, non spinge la tua faccia in qualcosa, in modo da toglierti la libertà. Dio rispetta la nostra libertà e non usa mai una forza coercitiva. Cristo è risorto, anche se noi non lo possiamo vedere! Non sempre ci accorgiamo della primavera. Il miracolo non forza se stesso in noi. E' lì per essere visto, ma se si vede o no, e cosa esattamente vediamo, dipende principalmente da quello che sta succedendo nei nostri cuori.

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